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GRAZZANISE – Sbirciando tra i banchi di lavorazione ed i forni vivaci del Panificio Rossetti (https://www.panificiofratellirossetti.it/) a Brezza, tra un impasto ed un’infornata, capita che i sensi siano catturati da un odore stuzzicante ed appetitoso. Seguendo la rustica scia ci si imbatte in uno dei mastri fornai occupato a sistemare dei piccoli fagottini e ci si accorge che proprio da lì proviene la sublime fragranza; sono piccole pepite di pane dalla cui superficie spuntano, come fossero gemme, piccoli pezzetti di formaggio, salame, prosciutto. E’ così che nasce il pagnottiello! Già…il pagnottiello , (https://www.panificiofratellirossetti.it/prodotto/panino-napoletano/), alias panino napoletano, che rappresenta un concreto esempio di cucina semplice e popolare, come spiega Domenico Rossetti, proprietario di questo meraviglioso regno. Nasce nelle case delle massaie napoletane di una volta, che da brave manager del focolare domestico, per non sprecare gli avanzi della cena, provarono a farcire il pane con gli ingredienti che avevano in casa. La loro geniale intuizione fu quella di usare formaggi e insaccati; e da quella prova estemporanea nacque il panino più buono della storia. Questa creazione, preparata al volo e con pochi soldi, piacque a tutti e fu salutata come “la novità partenopea” che ancora oggi rappresenta a pieno uno dei migliori cibi dello street-food mondiale. Il panino napoletano è un rustico caratterizzato da una buona morbidezza grazie all’utilizzo dello strutto, farcito appunto con salumi (salame napoletano e prosciutto cotto), uova e formaggi, speziato con sale e pepe, anche se non si pongono limiti alla creatività e la scelta degli ingredienti può variare in base ai gusti personali. Tuttavia, tradizione docet, che i due elementi che non possono mai mancare sono il salame napoletano ed il provolone. O pagnuttiell’ è il rustico per eccellenza, quello che esprime in assoluto un connubio di sapori irresistibile, un “petit delice” del maestoso tortano pasquale. Ricercare il nome dello chef dell’antichità a cui attribuirne la paternità è davvero impossibile, essendo la cucina campana frutto della fusione di idee circolate durante le diverse dominazioni straniere; ci si può solo limitare a dire dire che chiunque sia stato merita tutta la nostra ovazione! Così come un plauso va fatto all’ottimo prodotto realizzato dal panificio Rossetti che ha reso il suo panino napoletano degno di scettro e corona. Non resta che perdersi nell’aroma del pagnottiello mentre lo sguardo del paziente fornaio osserva la silente cottura tra ombra e luce nell’antico forno.
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